PA digitale, allarme di Colao: “Oltre il 90% dei server non è sicuro”
Il ministro: “Bisogna accelerare sul Polo strategico nazionale. Entro giugno i primi progetti dei partner privati”. Ma avverte: “Serve investire sulle competenze”.
Allarme sicurezza per i server della PA. Lo ha lanciato il ministro della Transizione digitale, Vittorio Colao. “Abbiamo il 93-95% dei server della Pubblica amministrazione che non è in condizioni di sicurezza. Non possiamo andare avanti così, servono cloud più sicuri – ha spiegato Colao nel suo intervento al Festival dell’Economia di Trento – Entro giugno i possibili partner privati ci dovrebbero dare i loro progetti per le chiavi di sicurezza”, ha aggiunto, spiegando che “bisogna andare verso il cloud con un Polo strategico nazionale”.
In questa prospettiva è necessario garantirsi autonomia tecnologica. “Sta nascendo una nuova tecnologia, ‘Open ran’, dobbiamo aiutare le start-up con investimenti per avere giusta quota di supporto”, ha aggiunto. Queste nuove tecnologie devono essere studiate e sviluppate anche dai nostri ricercatori e nostri scienziati. Non e’ solo un tema di non prendere i cinesi”, ha sottolineato il ministro. Occorre “cominciare oggi ad incoraggiare i nostri ricercatori e le nostre università a guardare anche a questo settore per stabilire delle eccellenza europee, ma spero anche italiane”. Quanto all’attuale concorrenza cinese e statunitense, “quando uno ha più scelta, tutto diventa più facile”.
Al contempo è cruciale investire in formazione tecnologica dentro e fuori la PA. “Perché i giovani non si avvicinano alle materie scientifiche capaci di innovare tecnologicamente? Occorre investire nella parte ricerca, ma soprattutto di impiego. Abbiamo un dovere anche nei confronti dei dipendenti pubblici, in materia di aggiornamento di chi c’è – ha puntualizzato – Così si innescherà un circolo virtuoso con chi entrerà con il Pnrr: serve mettere insieme l’esperienza con le nuove energie. Le università ci dovranno aiutare, per evitare corpi estranei che tra cinque anni se ne andranno”.
Per la presidente dei senatori di Forza Italia, Annamaria Bernini “l’allarme del ministro Colao sulla quasi totalità dei server della Pubblica amministrazione in condizioni di precaria o nulla sicurezza è di una gravità inaudita”.
“Il governo sta correndo ai ripari, col Polo strategico nazionale, dopo anni di mancati investimenti su sistemi e personale, ma un’ammissione del genere fa venire i brividi per i rischi che corrono insieme Stato e cittadini, nel momento in cui l’uso dei portali amministrativi diventerà sempre più diffuso e obbligatorio per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione – ha detto Bernini – In questa situazione, i cyber-attacchi possono rubare i nostri dati e le credenziali di pagamento, oppure bloccare gli stessi servizi pubblici erogati. Ma il rischio maggiore oggi è che sistemi pubblici poco sicuri possano compromettere anche le attività di distribuzione dei vaccini, già da tempo nel mirino degli hacker. Ci aspettiamo dunque una forte iniziativa per ripristinare una situazione di normalità: un sistema colabrodo è infatti una minaccia per i dati sensibili dei cittadini, che rischiano di diventare merce venduta a peso d’oro nei mercati illegali del dark-web”.
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